Rime oneste de' migliori poeti antichi e moderni scelte ad uso delle scuole dal ab. A. MazzoleniAngelo Mazzoleni 1791 |
Términos y frases comunes
accefa affai Afia afpetto alma amor aprica Arno bafta bella BENEDETTO MENZINI cafo canto canzone celefte ch'io che'l ciel Cloanto cofa configlio corfo cortefe defio diffe dolce effer eterno facro faffo faggio falute fangue fanto fdegno fecol fegno feguir fempre fenfo fento fenza fera fereno fete ficcome fiede foave foffe fofpiri fommo fonno fopra forfe fotto fpeffo fpeme fperanza fpero fpirto Francefco ftato fteffo ftelle ftile full fuol fuon fuperbo GABRIELLO CHIABRERA gente giufto gloriofa gran infieme intefe l'alma l'altro lafcia laffo lieto lode Mifera mira moffe moftra mondo morir morte noftro novo occhi ofcura offa omai Onefte onor paffo paftor penfa penfier perfona pianto piè pietà pietofo poefia pofe poffa pofto pregio quafi quefto queſta refta rime Signor teffa tofto tolfe ufato veggio verfo vifo voftro
Pasajes populares
Página 16 - 1 termi di' i' toccai pria ? Non è questo '1 mio nido, Ove nudrito fui si dolcemente? Non è questa la patria in ch'io mi fido, Madre benigna e pia, Che copre l'uno e l'altro mio parente? Per Dio, questo la mente Talor vi mova ; e con pietà guardate Le lagrime del popol doloroso, Che sol da voi riposo, , , Dopo Dio, spera: e, pur che voi mostriate Segno alcun di pietate, Virtù contra furore Prenderà l' arme ; e fia 'I combatter corto ; Che l'antico valore Negl' italici cor non è ancor morto.
Página 345 - Ma chi non ve la pone ? e, s' ei si trova Alla fine ingannato , è ben ragione. O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti tornate alla gran madre antica, E '1 nome vostro appena si ritrova. 9» Pur delle mille un' utile fatica , Che non sian tutte vanità palesi, Chi 'ntende i vostri studj , sì me1 dica.
Página 80 - Or pompa e ostro e or fontana ed elee Cercando, a vespro addutta ho la mia luce Senza alcun prò, pur come loglio o felce Sventurata, che frutto non produce.
Página 210 - Virtù gli aprio ; quindi spiegò le penne, e luogo in Ciel fra gli altri Numi ottenne. Enea...
Página 105 - Ch'io cadrò morto a terra ben m'accorgo; Ma qual vita pareggia il morir mio? La voce del mio cor per l'aria sento: Ove mi porti temerario? china, Che raro è senza duol, troppo ardimento.
Página 320 - Chiome d'argento fine irte e attorte senz'arte, intorno ad un bel viso d'oro; fronte crespa, u' mirando io mi scoloro, dove spunta i suoi strali amore e morte; occhi di perle, vaghi, luci torte, da ogni obbietto...
Página 236 - Fe' dolce forza al Cielo. Al Ciel, da cui discende Gran messaggiero alato, Che d' aurea luce ornato, Tutto di luce accende Dovunque ei passa ; e insegna Ben di qual luogo ei vegna. O Verginella eletta, In te la grazia ha il regno ; Di sua salute il pegno Da te già il mondo aspetta : Pegno e parto felice Di te, gran Genitrice. Ella a quel dir le ciglia Grava d' alto stupore ; E picciol vaso è il core A tanta maraviglia.
Página 236 - L'altero nido, ov'io sì lieto albergo Fuor d'ira e di discordia acerba e ria, Che la mia dolce terra alma natia E Roma dal...
Página 8 - Piacciati omai, col tuo lume, ch'io torni Ad altra vita ed a più belle imprese; Sì ch'avendo le reti indarno tese II mio duro avversario, se ne scorni. Or volge, Signor mio, rundecim'anuo Ch' i' fui sommesso al dispietato giogo, Che sopra i più soggetti è più feroce.
Página 469 - ... s' accofta , E dice, or che le genti fi fon pofte A dormir tutte , io voglio ire alla ftalla A governar due beftie delle pofte, E quella cefta fè mettere in fpalla Ad un garz'on per farmi villania , E diflè , prefto avviati a trebbialla. Hai tu penfato , dico , a fatti mia, Dove vuoi tu, eh